martedì 19 aprile 2011

La Sindrome di Atlantide Tutte le ipotesi e le teorie che si sono accumulate fin dai tempi di Platone, e che tracciano un quadro chiaro e completo di ciò che Atlantide ormai rappresenta

Prezzo € 6,90
Newton & Compton
Libro - Pagine 320
Formato: 13,5x21
Anno: 2003 - 2011
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Il nome e l’idea stessa di una terra chiamata Atlantide compaiono per la prima volta nei Dialoghi di Platone. Gli autori successivi che hanno parlato di questo ipotetico continente sommerso hanno sempre, nella sostanza, ripreso e commentato ciò che il filosofo greco aveva scritto prima di loro. Sin dai tempi antichi molti cercarono di individuare dove si trovasse Atlantide e, dopo la scoperta dell’America, fiorirono le teorie di chi volle associare l’Atlantide di Platone con il nuovo continente, individuando in essa la fonte scomparsa delle civiltà americane.

In un’epoca più vicina a noi, nel XIX secolo, lo scrittore francese Jules Verne descrive Atlantide come una sorta di città classica, molto simile all’Atene di Platone, non troppo lontana dalle Colonne d’Ercole, denominazione usata nel mondo greco-romano per lo Stretto di Gibilterra. Benché Platone attribuisse a un terremoto la scomparsa di Atlantide, molti pensarono invece a un vulcano come causa naturale della sua scomparsa. Nel tempo sono state poi formulate le più fantasiose teorie, nelle quali le meteore possono prendere il posto dei vulcani, o le isole caraibiche trovare la loro originaria ubicazione vicino all’Africa.

Questo libro esamina tutte le ipotesi che si sono accumulate fin dai tempi di Platone. Si occupa cioè della “Sindrome di Atlantide”, di quello strano fenomeno per il quale tutti sono affascinati dalla leggenda del continente perduto.

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